Il presidente della Onlus: 800mila euro per gli appartamenti invece che per i bambini

13 July 2013

Esplora il significato del termine: A MELEGNANO

Il presidente della Onlus: 800mila euro

per gli appartamenti invece che per i bambini

Accusato di appropriazione indebita dalla Finanza. Denunciati anche due dipendenti del centro dati di cui era titolare

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L’ente morale «Associazione nazionale per la tutela della fanciullezza e dell’adolescenza» ha un nome rispettato e apprezzato, forte di più di cent’anni di storia (fondazione nel 1898) e di collaborazioni decennali con il Tribunale dei minori di Milano e con i Servizi sociali. E questa brutta storia - si augurano tutti - non basterà a sporcare la reputazione di chi, in prima linea, combatte per i diritti dei bambini abusati e maltrattati ispirandosi ai valori di «giustizia, carità e autonomia».

L’ACCUSA - Certo che E. N., 60enne milanese, rischia di aver combinato un bel guaio. Perché è stato fino a quattro giorni fa il presidente della prestigiosa onlus, fondata a Milano da don Carlo San Martino, e oggi è accusato di aver sottratto dai conti dell’associazione 800 mila euro con i quali - stando alla ricostruzione del pm della Procura di Milano Angelo Renna e delle Fiamme gialle di Lodi - ha comprato due appartamenti poi trasformati in residence a Galatone, in provincia di Lecce.

I due immobili sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza nell’attesa che le indagini facciano chiarezza. Il loro valore è di 400 mila euro. Una parte dei soldi sottratti, infatti, è stata utilizzata per «coprire» i conti di alcune tasse non pagate. Perché tutto è iniziato cinque anni fa quando un contribuente ha denunciato alla Finanza di Lodi l’arrivo di diverse cartelle esattoriali dopo che aveva effettuato il pagamento delle imposte attraverso uno studio di consulenza tributaria di Melegnano (Milano). Studio che, tramite una società, faceva capo al sessantenne (denunciate anche due sue collaboratrici) e a una «sedicente» commercialista.

LA SEDICENTE COMMERCIALISTA - La donna è già finita nelle maglie della giustizia e il processo è arrivato al primo grado. Le indagini successive hanno chiarito che i soldi con i quali i clienti saldavano i tributi non finivano all’Erario ma sparivano in un complesso giro di conti correnti. Quando arrivavano le cartelle esattoriali - in una sorta di catena di Sant’Antonio - le sanzioni venivano pagate con soldi di nuovi clienti. Una volta arrivata la denuncia, le Fiamme gialle hanno approfondito i conti della società e scoperto che anche un assegno intestato alla «Fanciullezza» era stato girato a copertura dei tributi non pagati di altri clienti. Così sotto la lente sono finiti i rapporti bancari del sessantenne e gli inquirenti hanno scoperto l’acquisto delle due case «non certo a scopo benefico» - scrive il gip Maria Grazia Domanico - con i soldi dell’associazione di cui era presidente.

LA REAZIONE DI PALAZZO MARINO - La «Fanciullezza» - sede in via Nino Bixio a Porta Venezia - è stata sostenuta negli anni da consistenti donazioni di banche, imprese e di tanti benefattori facoltosi e anonimi. Soldi che dovevano servire per strappare bambini schiavi dalla strada. L’assessore comunale alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino ha annunciato che Palazzo Marino «interromperà eventuali rapporti con la onlus». «Abbiamo acquisito molta documentazione - hanno spiegato i legali del sessantenne, gli avvocati Marco Ventura e Fabio Venturini - nei prossimi giorni faremo valutazioni più precise».

13 luglio 2013 (modifica il 14 luglio 2013)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Caterina Belloni Cesare GiuzA MELEGNANO

Il presidente della Onlus: 800mila euro

per gli appartamenti invece che per i bambini

Accusato di appropriazione indebita dalla Finanza. Denunciati anche due dipendenti del centro dati di cui era titolare

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L'ente morale «Associazione nazionale per la tutela della fanciullezza e dell'adolescenza» ha un nome rispettato e apprezzato, forte di più di cent'anni di storia (fondazione nel 1898) e di collaborazioni decennali con il Tribunale dei minori di Milano e con i Servizi sociali. E questa brutta storia - si augurano tutti - non basterà a sporcare la reputazione di chi, in prima linea, combatte per i diritti dei bambini abusati e maltrattati ispirandosi ai valori di «giustizia, carità e autonomia».

L'ACCUSA - Certo che E. N., 60enne milanese, rischia di aver combinato un bel guaio. Perché è stato fino a quattro giorni fa il presidente della prestigiosa onlus, fondata a Milano da don Carlo San Martino, e oggi è accusato di aver sottratto dai conti dell'associazione 800 mila euro con i quali - stando alla ricostruzione del pm della Procura di Milano Angelo Renna e delle Fiamme gialle di Lodi - ha comprato due appartamenti poi trasformati in residence a Galatone, in provincia di Lecce.

I due immobili sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza nell'attesa che le indagini facciano chiarezza. Il loro valore è di 400 mila euro. Una parte dei soldi sottratti, infatti, è stata utilizzata per «coprire» i conti di alcune tasse non pagate. Perché tutto è iniziato cinque anni fa quando un contribuente ha denunciato alla Finanza di Lodi l'arrivo di diverse cartelle esattoriali dopo che aveva effettuato il pagamento delle imposte attraverso uno studio di consulenza tributaria di Melegnano (Milano). Studio che, tramite una società, faceva capo al sessantenne (denunciate anche due sue collaboratrici) e a una «sedicente» commercialista.

LA SEDICENTE COMMERCIALISTA - La donna è già finita nelle maglie della giustizia e il processo è arrivato al primo grado. Le indagini successive hanno chiarito che i soldi con i quali i clienti saldavano i tributi non finivano all'Erario ma sparivano in un complesso giro di conti correnti. Quando arrivavano le cartelle esattoriali - in una sorta di catena di Sant'Antonio - le sanzioni venivano pagate con soldi di nuovi clienti. Una volta arrivata la denuncia, le Fiamme gialle hanno approfondito i conti della società e scoperto che anche un assegno intestato alla «Fanciullezza» era stato girato a copertura dei tributi non pagati di altri clienti. Così sotto la lente sono finiti i rapporti bancari del sessantenne e gli inquirenti hanno scoperto l'acquisto delle due case «non certo a scopo benefico» - scrive il gip Maria Grazia Domanico - con i soldi dell'associazione di cui era presidente.

LA REAZIONE DI PALAZZO MARINO - La «Fanciullezza» - sede in via Nino Bixio a Porta Venezia - è stata sostenuta negli anni da consistenti donazioni di banche, imprese e di tanti benefattori facoltosi e anonimi. Soldi che dovevano servire per strappare bambini schiavi dalla strada. L'assessore comunale alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino ha annunciato che Palazzo Marino «interromperà eventuali rapporti con la onlus». «Abbiamo acquisito molta documentazione - hanno spiegato i legali del sessantenne, gli avvocati Marco Ventura e Fabio Venturini - nei prossimi giorni faremo valutazioni più precise».

13 luglio 2013 (modifica il 14 luglio 2013)

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Caterina Belloni Cesare Giuz

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