“Siamo gay e sposati: perché in Italia no?”

29 August 2011

“Siamo gay e sposati: perché in Italia no?”

29/08/2011 - di Redazione

Ottavio Marzocchi e Joaquin Nogueroles Garcia, convolati a nozze in Spagna hanno chiesto la trascrizione del matrimonio anche da noi “Sul fronte dei diritti dei gay l’Italia e’ l’Iran dell’Europa. Qui siamo cittadini di serie B, mentre in altri Paesi,

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Ottavio Marzocchi e Joaquin Nogueroles Garcia, convolati a nozze in Spagna hanno chiesto la trascrizione del matrimonio anche da noi

“Sul fronte dei diritti dei gay l’Italia e’ l’Iran dell’Europa. Qui siamo cittadini di serie B, mentre in altri Paesi, come il Belgio o la Spagna, i nostri diritti vengono riconosciuti e tutelati, qui siamo del tutto scollegati e se decidessimo di adottare dei bambini per l’autorita’ italiane questi bambini sarebbero orfani. Al Comune di Bologna, che e’ la citta’ in cui sono nato, chiediamo di riconoscere la nostra unione”.

ANCHE A BOLOGNA - Ottavio Marzocchi, 38 anni, funzionario a Bruxelles del Parlamento Europeo, membro del consiglio generale del Partito Radicale Nonviolento, responsabile delle questioni europee dell’associazione Certi Diritti, parla cosi’ arrivando nel cortile di Palazzo D’Accursio, insieme a Joaquin Nogueroles Garcia, 36 anni, funzionario della Commissione Europea, con il quale lo scorso 20 agosto ha convolato a nozze in un paesino alle porte di Valencia, dopo 4 anni di fidanzamento. L’arrivo in Comune dei novelli sposi, entrambi in bermuda, con t-shirt su cui era disegnato uno smoking, in mano il ‘libro di famiglia’ dello stato spagnolo e lo striscione dell’associazione ‘Certi diritti’ (attorno almeno 50 persone, tra amici e parenti venuti anche dalla Spagna), era stato annunciato ieri da una nota. I due neo-sposi sono arrivati a Palazzo D’Accursio per chiedere al sindaco Virginio Merola di trascrivere il loro matrimonio spagnolo nel registro dell’anagrafe di Bologna. La richiesta e’ di fatto quella di un atto simbolico, in quanto la legge italiana non prevede il matrimonio Gay e la cosiddetta circolare Amato ribadisce che non e’ possibile riconoscere le unioni omosessuali contratte all’estero.

CITTADINI DI SERIE B – “Sul fronte dei diritti dei gay l’Italia e’ l’Iran dell’Europa. Qui siamo cittadini di serie B, mentre in altri Paesi, come il Belgio o la Spagna, i nostri diritti vengono riconosciuti e tutelati, qui siamo del tutto scollegati e se decidessimo di adottare dei bambini per l’autorita’ italiane questi bambini sarebbero orfani. Al Comune di Bologna, che e’ la citta’ in cui sono nato, chiediamo di riconoscere la nostra unione”. Ottavio Marzocchi, 38 anni, funzionario a Bruxelles del Parlamento Europeo, membro del consiglio generale del Partito Radicale Nonviolento, responsabile delle questioni europee dell’associazione Certi Diritti, parla cosi’ arrivando nel cortile di Palazzo D’Accursio, insieme a Joaquin Nogueroles Garcia, 36 anni, funzionario della Commissione Europea, con il quale lo scorso 20 agosto ha convolato a nozze in un paesino alle porte di Valencia, dopo 4 anni di fidanzamento.

ATTO SIMBOLICO – L’arrivo in Comune dei novelli sposi, entrambi in bermuda, con t-shirt su cui era disegnato uno smoking, in mano il ‘libro di famiglia’ dello stato spagnolo e lo striscione dell’associazione ‘Certi diritti’ (attorno almeno 50 persone, tra amici e parenti venuti anche dalla Spagna), era stato annunciato ieri da una nota. I due neo-sposi sono arrivati a Palazzo D’Accursio per chiedere al sindaco Virginio Merola di trascrivere il loro matrimonio spagnolo nel registro dell’anagrafe di Bologna. La richiesta e’ di fatto quella di un atto simbolico, in quanto la legge italiana non prevede il matrimonio Gay e la cosiddetta circolare Amato ribadisce che non e’ possibile riconoscere le unioni omosessuali contratte all’estero. “Penso che gia’ solo il fatto che siano potuti entrare in Sala Rossa sia un segnale di accoglienza da parte di un Comune che e’ comunque attento alle esigenze del mondo Lgbt” ha commentato la consigliera comunale di Sel Cathy La Torre, che ha seguito la coppia tutta la mattina insieme al presidente di Certi Diritti Sergio Rovasio, al presidente dell’Arcigay di Bologna Emiliano Zaino e al consigliere regionale dell’Idv Emilia Romagna Franco Grillini.

SEGNALE FORTE - “E’ chiaro che la legge italiana non consente la trascrizione del loro matrimonio – ha aggiunto la capogruppo di Sel in Comune – ma la loro iniziativa ha un forte valore simbolico e chiede al Comune di caratterizzarsi per l’impegno a difesa dei diritti degli omosessuali come noi per i quali il matrimonio e’ un desiderio e non un capriccio come sostiene Giovanardi”. Piu’ radicale Grillini che ha esortato Merola “a fare questa trascrizione, anche se poi un Tribunale dovesse annullarla. Non chiediamo di violare la legge – ha spiegato l’esponente dell’Idv – ma di dare un segnale forte perche’ per gli omosessuali italiani il fascismo non e’ mai finito e il matrimonio resta un privilegio degli eterosessuali”. “Merola – ha concluso Grillini – dimostri di essere un sindaco come Imbeni e Zangheri che 30 anni fa permisero l’apertura del Cassero”. La sede cittadina e nazionale dell’Arcigay. (Adnkronos)

5 Commenti

alessandro scrive:

29 agosto 2011 alle 16:09

ma noi qui c’abbiamo il museo vivente del medioevo…non sia mai si turbino la vista e le coscienze sporche dei gonnelloni e dei froci repressi.

ormai siamo lo zimbello d’europa ( su diversi fronti matrimonio gay, fecondazione assistita, eutanasia, divorzio breve etc) , presto diventeremo lo zimbello del mondo occidentale: America latina , sudafrica, israele , taiwan e nepal già ci superano in tema di diritti.

Noi invece ci facciamo scippare 1 miliardo di euro all’anno per darlo a uomini in gonnella capeggiati dal frocio più represso della storia che si veste come il mago otelma e che manipolano le sorti del nostro paese ( ovviamente tutto col benestare dei politicanti).

Sempre 20/30 anni indietro…

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guido dalla germania scrive:

29 agosto 2011 alle 16:45

I nostri governanti hanno la faccia come il CL

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lucio scrive:

29 agosto 2011 alle 20:20

Lo sanno pure i bambini che in Italia i matrimoni tra riccxioni non sono riconosciuti, ma questi non leggono i giornali?

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Faggot79 scrive:

30 agosto 2011 alle 03:31

Ma il loro vuole essere un atto simbolico di protesta.

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alessandro scrive:

30 agosto 2011 alle 09:30

ma un fascista come atto di protesta conosce solo il manganello ( che in questo caso chissà dove lo vorrebbe lucia il manganello :) )

Ancora deve metabolizzare e capire che l’omofobia nella sua famiglia ha già fatto due vittime

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http://www.giornalettismo.com/archives/142359/siamo-gay-e-sposati-perche-in-italia-no/