Gianni Pittella (Pd): Yes to gay adoptions

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November 2013

Aa Aa Aa Home » Politics » Video »Gianni Pittella (Pd): Yes to gay adoptions Filed with: Rights Europe Gay Gianni Pittella Parliament Democratic Party PD Gianni Pittella (Pd): Yes to gay adoptions POWER - Some people may call it sensationalism to get a grip on the media. But once again the statements of Gianni Pittella, head towards the national secretary of the Democratic Party, are set to make their mark, especially because directed to redesign the policy framework and program of the Democratic Party. It had happened in the past months, when our own microphones had defined equidistant compared to the liberal embodied by Matteo Renzi and the maximalist then embodied by Fabrizio Barca. But yesterday in Potenza, in the course of the tour that is accompanying his campaign to the Congress in December, went straight to the heart, touching forcefully the so-called civil rights, who always important impact on daily life but that all are careful from addressing. I advocate, said the gay marriages and adoptions. And the party, he said, should not depend on the Vatican. We are a secular state, he said, and we can not be less sensitive to the Pope. Then the political thrust. The Democratic Party, said the Vice President of the European Parliament, should not only discuss but must do so on key issues, such as social, which was conspicuous by hypocrisy. In short, to a faded and worn down by the current party, Pittella aimed a heavy appeal: recover their identity and not only on ethical issues but also on the economy, Europe and the social. On the political issue, linked to the decline of Berlusconi senator and the controversy that arose around the voting rules, the Democratic Party, he added, has acted in compliance with the Constitution. Would be serious, it concluded, the Government download the story, making it weigh on citizens.

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Gianni Pittella (Pd): Sì alle adozioni gay POTENZA – C’è chi potrà definirlo sensazionalismo per fare presa sui media. Ma ancora una volta le dichiarazioni di Gianni Pittella, in corsa verso la segreteria nazionale del Partito Democratico, sono destinate a lasciare il segno, soprattutto perché indirizzate a ridisegnare l’impalcatura politica e programmatica del Pd. Era già successo nei mesi scorsi, quando proprio ai nostri microfoni si era definito equidistante rispetto all’area liberal incarnata da Matteo Renzi e a quella massimalista, allora incarnata da Fabrizio Barca. Ma ieri a Potenza, nel corso del tour che sta accompagnando la sua campagna verso il congresso di dicembre, è andato diritto al cuore, toccando con forza i cosiddetti diritti civili, che hanno sempre e comunque importanti ricadute sulla quotidianità ma che tutti si guardano bene dall’affrontare. Sono favorevole, ha detto alle unioni dei gay e alle adozioni. E il partito, ha dichiarato, non deve dipendere dal Vaticano. Siamo in uno stato laico, ha detto, e non possiamo essere meno sensibili del Papa. Poi l’affondo politico. Il Pd, ha sottolineato il Vice Presidente del Parlamento Europeo, non deve discutere solamente ma deve farlo su questioni fondamentali, come quelle sociali, su cui ha brillato per ipocrisia. Insomma ad un partito sbiadito e logorato dalle correnti, Pittella rivolge un pesante appello: recuperare la propria identità e non solo sui temi etici ma anche su quelli dell’economia, dell’Europa e del sociale. Sulla questione politica, legata alla decadenza di Berlusconi da senatore e sulle polemiche sorte intorno alle modalità di voto, il Pd, ha aggiunto, ha agito nel rispetto della Costituzione. Sarebbe grave, ha concluso, scaricare sul Governo la vicenda, facendola pesare sui cittadini.

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