The two-day conference " Child friendly justice - Leaving Margaret Tuite
The two-day conference " Child friendly justice and integrated child protection systems - lessons learned from EU projects ", organized by the European Commission, Justice and Consumer Affairs Department, ended yesterday - 26 June , for a cross-cutting comparison between stakeholders from the 28 European Union countries.
Among those present was also a representative of Ai.Bi., Monica Barbarotto, Head of Projects and International Cooperation of Amici dei Bambini.
Objectives of the two-day event in Brussels: to learn and exchange good practices in the field of European planning for justice systems and child- friendly protection with a view to " Child friendly justice and integrated child protection systems" .
On the first day of work, held Monday 25 at the Albert Borschette convention center, some of the interventions funded by the Commission over the last 3 years were presented, with the aim of illustrating methodologies and practices ready to be replicated.
Among all, a Swedish project on the promotion of ' barnahus': multi-purpose centers and places where the child undergoing judicial procedures can take advantage of numerous services and the support of a multidisciplinary team; from the medical tests to the therapies, from the places for the testimonies to the interrogations, all followed by doctors, social workers, psychologists, magistrates and representatives of the police.
Also significant is the experience of 'courthouse dogs' , coming from overseas, which involves the use of trained dogs that accompany the child in the interviews in order to emotionally and psychologically support the child and facilitate the management of a complex situation in itself. potentially traumatic for the minor. This method, which highlighted how the minor accompanied by his 4-legged friend is more willing to express himself with greater freedom and less fear and external conditioning.
A common thread of all the interventions presented as best practice: the importance and the need to always take into account in the interventions concerning minors - above all in the application of law - of the psychological aspect.
The second day was focused on the most exquisitely designed issues , always with the aim of sharing work methodologiesand confronting the various stakeholders in the protection and protection of children on the critical issues that the European funding system is managing.
Strong and shared the question: how to intervene to affect systemic changes?
If this is the goal of European funding, there is no doubt - they shared the present - that some things must be rethought by introducing project follow-ups and a better "connection" with indirect funds to the member states.
The two days in Brussels ended with greetings to Margarete Tuite who, after 7 years of commitment, left the role of " Commission coordinator for the rights of the child ".
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Bruxelles: 28 Paesi a confronto sui progetti europei a favore dell’infanzia. Ai.Bi. presente per l’Italia
Pubblicato il 27 giugno 2018
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Si è conclusa ieri – 26 giugno – a Bruxelles la Conferenza di due giorni “Child friendly justice and integrated child protection systems – lessons learned from EU projects” organizzata dalla Commissione Europea, Direzione Giustizia e Consumatori, per un confronto trasversale fra stakeholders provenienti dai 28 Paesi dell’Unione europea.
Tra i presenti anche una rappresentante di Ai.Bi., Monica Barbarotto, responsabile Ufficio Progetti e cooperazione internazionale di Amici dei Bambini.
Obiettivo della due giorni di Bruxelles: apprendere mutuamente e scambiarsi buone pratiche nell’ambito della progettazione europea a favore di sistemi giudiziari e di protezione a misura di bambino in un ottica di “Child friendly justice and integrated child protection systems”.
Nella prima giornata di lavori, tenutasi lunedì 25 presso il centro congressi Albert Borschette, sono stati presentati alcuni degli interventi finanziati dalla Commissione negli ultimi 3 anni, con l’intento di illustrare metodologie e pratiche pronte ad essere replicate.
Fra tutti un progetto svedese sulla promozione delle ‘barnahus‘: centri polifunzionali e luoghi in cui il minore sottoposto a procedimenti giudiziari può usufruire di numerosi servizi e del supporto di un’equipe multidisciplinare; dagli accertamenti medici alle terapie, dai luoghi per le testimonianze agli interrogatori, tutto seguito da medici, assistenti sociali, psicologi, magistrati e rappresentanti delle forze dell’ordine.
Significativa anche l’esperienza dei ‘courthouse dogs’, proveniente da oltre oceano, che prevede l’utilizzo di cani addestrati che accompagnano il minore nei colloqui allo scopo di sostenere emotivamente e psicologicamente il bambino e facilitare la gestione di una situazione in sé complessa e potenzialmente traumatica per il minore. Metodologia, questa, che ha messo in luce come il minore accompagnato dall’amico a 4 zampe sia più disposto ad esprimersi con maggiore libertà e minori timori e condizionamenti esterni.
Fil rouge di tutti gli interventi presentati come best practice: l’importanza e la necessità di tener sempre conto negli interventi che riguardano i minori – soprattutto nell’applicazione del diritto – dell’aspetto psicologico.
La seconda giornata è stata incentrata sulle questioni più squisitamente progettuali, sempre nell’intento di condividere metodologie di lavoro e confrontarsi con i diversi stakeholders della tutela e protezione dell’infanzia sulle criticità che il sistema di finanziamento europeo si trova a gestire.
Forte e condiviso l’interrogativo: come intervenire per incidere su cambiamenti sistemici?
Se questo è l’obiettivo dei finanziamenti europei, non c’è dubbio – hanno condiviso i presenti – che alcune cose vanno ripensate introducendo follow up progettuali e un miglior “collegamento” con i fondi indiretti a favore degli stati membri.
La due giorni di Bruxelles si e’ conclusa con i saluti a Margarete Tuite che, dopo 7 anni d’impegno, lascia il ruolo di “Commission coordinator for the rights of the child“.