Haiti, La Clinton Contro Bertolaso: ''Troppo Facile Fare Il Processo Del Lunedì''

25 January 2010

Haiti, La Clinton Contro Bertolaso: ''Troppo Facile Fare Il Processo Del Lunedì''

Ieri - 16.48

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Washington, 25 gen. (Adnkronos/Ign) - Troppo facile fare il 'processo del lunedì'. "Mi sembrano polemiche simili a quelle che si fanno il lunedì mattina dopo le partite" della domenica. Con queste parole il segretario di Stato americano Hillary Clinton, al termine dell'incontro oggi a Washington con il ministro degli Esteri Franco Frattini, ha risposto a una domanda della stampa italiana sulle polemiche di queste ore aperte dalle critiche mosse dal capo della Protezione Civile Guido Bertolaso alla macchina dei soccorsi messa in moto dagli Stati Uniti e dalla comunità internazionale ad Haiti.

La Clinton ha ribadito che "c'è un grande impegno internazionale per portare aiuti. E non è possibile farlo senza il sostegno dei militari". "Anche il ministro Frattini ha ricordato che l'Italia, insieme ad altri Paesi, sta inviando una nave per ulteriori soccorsi", ha concluso.

A commentare le critiche del capo della Protezione Civile è stato oggi anche il titolare della Farnesina. ''Bertolaso ha fatto proposte importanti al governo e al presidente di Haiti sulla sorte di tanti bambini e sulle linee di evacuazione - ha detto Frattini - Poi qualcuno gli ha chiesto di parlare da giornalista e lui ha attaccato frontalmente l'America e le organizzazioni internazionali. In queste ultime dichiarazioni il governo italiano non si riconosce''.

Il ministro ha quindi voluto esprimere, in particolare, ''a nome del governo italiano il massimo apprezzamento per la generosità, lo spirito umano e la leadership che gli Stati Uniti e il presidente Obama personalmente stanno dimostrando nell'azione di soccorso internazionale ad Haiti". "Di fronte a una tragedia umana di tale portata e in un contesto così complesso come quello di Haiti - ha rimarcato - abbiamo bisogno della leadership americana e, insieme ad essa, anche del più efficace coordinamento degli sforzi internazionali da parte delle Nazioni Unite''.

Oggi, a 13 giorni dal devastante terremoto, si è aperta a Montreal, in Canada, la conferenza sulla ricostruzione boicottata però da Bolivia, Nicaragua e Venezuela, che accusano gli Stati Uniti di aver 'invaso' l'isola. L'Arabia Saudita ha effettuato una donazione di 50 milioni di dollari a favore della missione umanitaria impegnata ad Haiti, donazione che è stata erogata sul fondo delle Nazioni Unite.

Mentre i ministri degli Esteri dell'Ue riuniti a Bruxelles per il Consiglio Affari Esteri hanno dato il via libera all'invio di circa 300 uomini della gendarmeria europea, cui appartengono sei stati membri con polizie a statuto militare (Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Olanda e Romania). L'Italia invierà una intera unità pari a 120 uomini ma, a quanto apprende Adnkronos International, la cifra va considerata una 'cifra minima', che dovrebbe essere ulteriormente incrementata.

La Commissione Europea ha intanto esortato gli stati membri dell'Ue a usare prudenza nella questione delle adozioni, soprattutto quando si tratta di accelerare le pratiche. "Alcuni stati Ue - ha affermato Michele Cercone, portavoce del commissario europeo uscente alla Giustizia, Jacques Barrot - tra cui Italia e Olanda, hanno già annunciato di voler accelerare le procedure per far giungere nei rispettivi Paesi bambini già in corso di adozione". "Certo - ha proseguito - siamo di fronte a una situazione molto difficile, ma, dal nostro punto di vista, quel che conta è la salvaguardia del bambino".

Per questo, ha aggiunto, "chiediamo agli stati dell'Ue di essere molto prudenti quando fanno questa scelta", e cioè l'accelerazione delle pratiche. Ciò, ha spiegato Cercone, perché "è molto difficile comprendere quale sia la vera situazione di alcuni bambini, anche di coloro che hanno perduto i genitori". Dunque, è la conclusione, accelerare troppo l'adozione potrebbe "non essere una buona idea". Il monito della Commissione si aggiunge a quello di molte ong e dell'Unicef, che mettono in guardia da possibili errori di identità, uno sradicamento troppo brusco o persino rapimenti. In questi giorni soprattutto l'Unicef ha lanciato l'allarme della tratta di bambini per adozioni illegali.

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