Traffico di bimbi, Bucarest blocca le adozioni

20 March 2001

STOP ALLE RICHIESTE INTERNAZIONALI. UNO DEGLI ORFANOTROFI È GESTITO DALL' EX TENNISTA TIRIAC, CAMPIONE NEGLI ANNI SETTANTA

Traffico di bimbi, Bucarest blocca le adozioni

La decisione dopo le pressioni di Bruxelles. In Romania sono centodiecimila i piccoli abbandonati

 

Stop alle richieste internazionali. Uno degli orfanotrofi è gestito dall' ex tennista Tiriac, campione negli anni Settanta Traffico di bimbi, Bucarest blocca le adozioni La decisione dopo le pressioni di Bruxelles. In Romania sono centodiecimila i piccoli abbandonati DAL NOSTRO INVIATO BUCAREST - La baronessa Emma Nicholson l' ha denunciato senza mezzi termini: «C' è un traffico di bambini in Romania». Di più: «La Romania è un transito delle attività della rete mondiale del traffico dei bambini». E adesso è sceso in pista Scotland Yard per far luce su questa tragedia che in Romania ha gli occhi tristi dell' infanzia devastata, centodiecimila i bambini abbandonati negli istituti. Il governo, preoccupato, ha deciso di bloccare le adozioni internazionali. Perché Emma Nicholson in Romania c' è arrivata per conto dell' Unione Europea, nel parlamento di Bruxelles è vice-presidente della commissione Affari esteri e diritti umani. Ha chiesto di entrare in Europa il presidente rumeno Ion Iliescu, tornato al potere dopo cinque anni. Ma il peso di quei bambini gli grava addosso insieme alla corruzione di un paese che a quasi dodici anni dalla caduta di Nicolae Ceausescu annaspa con l' 80% di disoccupazione e annega nell' approssimazione delle leggi. Cifre: quanti sono i bambini rumeni abbandonati che possono essere adottati? «Il Comitato rumeno per l' adozione ne ha riconosciuti 500, ma a noi risulta che siano 30 mila», afferma Valerio Piras, funzionario della nostra ambasciata a Bucarest, prima di spiegare che quei 30 mila bambini sono le cifre «ufficiose» calcolate da uno dei tanti avvocati che in Romania si occupano, appunto, di adozioni, navigando in quella melma che è la burocrazia delle adozioni dove non si resta a galla senza tirar fuori dollari a migliaia, anche fino a 40 mila. Lo stipendio medio di un dipendente rumeno non arriva ai 70 dollari al mese. Ma Valerio Piras non si scandalizza: «E' normale che le coppie arrivino qui con la disponibilità di tirar fuori dei soldi pur di velocizzare le operazioni per portarsi via i bambini. E questo è un fenomeno che inevitabilmente sfugge al governo centrale». Perché, in verità, il governo non controlla le trattative che gli enti stranieri devono portare avanti con le fondazioni rumene autorizzate per le adozioni. «Le fondazioni sono personalità giuridiche di tipo privato e privatamente decidono come gestire una trattativa», taglia corto Mircea Perpelea, prefetto di Ramnicu Valcea, uno dei 42 distretti nei quali è divisa la Romania. C' è chi ci prova a contenere i costi: «Noi un' adozione riusciamo a farla con 2 mila dollari soltanto», assicura Marco Griffini, presidente dell' Aibi, uno dei 18 enti italiani accreditati per le adozioni in Romania, nonché nell' albo delle adozioni internazionali pubblicato dalla presidenza del consiglio dopo la ratificazione della Convenzione dell' Aja. Ma inutilmente Griffini si sta sgolando per ottenere in Romania adozioni gratuite. Per adesso non solo si pagano cifre inconsulte, ma spesso non si riesce a portare a casa nemmeno i bambini. Ne sanno qualche cosa una mamma e un papà di Ascoli Piceno finiti, loro mal grado, nelle mani di un signore che negli anni Settanta ci faceva sognare con i suoi smash e le sue voilè sui campi di terra rossa. Il tennista Ion Tiriac, adesso, è diventato un uomo potente e in Romania gestisce un istituto privato a Brazov. In quell' istitututo due anni fa Luigi Aulozzi e Renata Rainaldi hanno conosciuto quelli che sarebbero dovuti diventare i loro bambini. Sembrava tutto in regola, con tanto di timbri del tribunale locale e 10 mila dollari tirati fuori per le «spese». Ma il vecchio tennista ancora oggi non ha lasciato andare i bambini: secondo lui non erano adottabili. Alessandra Arachi Gli orfanotrofi e le cifre del traffico IL PAESE Dodici anni fa cadde il regime comunista di Nicolae Ceausescu. A distanza di tanti anni, la Romania non è ancora riuscita a trovare un rilancio: la disoccupazione ha toccato l' 80 per cento GLI ISTITUTI I bambini abbandonati negli istituti romeni sono 110 mila. Ufficialmente, il Comitato rumeno per l' adozione ha riconosciuto l' adottabilità solo di 500 bambini. Ma, in realtà, le cifre ufficiose parlano di 30 mila bimbi «adottabili». Basta pagare: si può arrivare a spendere fino a 40 mila dollari, 88 milioni di lire LO STOP Il governo romeno, dopo le proteste dell' Unione europea, ha deciso di bloccare le adozioni internazionali. Il Paese stava infatti diventato il centro di un traffico mondiale di bambini

Arachi Alessandra

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