Le accuse contro Ai.Bi. sono totalmente infondate. Scritta la parola fine alla stagione dei veleni. Il ringraziamento di Ai.Bi.

www.aibi.it
8 March 2019

The charges against Ai.Bi. they are totally unfounded. Written an end to the poison season. Thanks to Ai.Bi. to families, supporters and friends

Marco Griffini, president of Ai.Bi. "On behalf of the Association I thank all those who believed in the groundlessness of the accusations made against Ai.Bi. and gave us the strength and determination to continue, with renewed enthusiasm, the road taken together over 35 years ago "

Respecting the families and minors involved in the story of adoptions in the Democratic Republic of the Congo, the main victims, Amici dei Bambini thanks and expresses deep and immense gratitude to those who, and they are many, have believed in the groundlessness of the accusations, showing solidarity, esteem and affection towards Amici dei Bambini and his collaborators.

Confidence in carrying out the delicate role of defense and protection of the right of every child to live and grow in the family, which is reflected in the decision of the Court of Milan to proceed with the filing of investigations into alleged irregularities in the adoptive procedures of Amici dei Bambini in Democratic Republic of Congo.

Accepting the request of the Milan Public Prosecutor's Office of 2 January 2018, presented to the GIP on 15 February 2018, the Milan Court of 5 March 2019 filing decree orders the dismissal of the preliminary investigation procedure for "groundlessness of the crime report", therefore all the accusations made against the top management of Ai.Bi. they are totally devoid of any foundation.

Thus the word "end" is put to the season of poisons in international adoptions in Italy, inaugurated, as far back as June 2014, by the then Vice-President of the Commission for International Adoptions (CAI), Silvia Della Monica, with the exploitation of events linked to the performance of adoptive procedures of some minors from the Democratic Republic of the Congo, resulting in a complaint against Ai.Bi. and the start of preliminary investigations.

"The voluminous exhibit, over 600 pages, presented by the then Vice-president of the CAI, is defined by the GIP of Milan" [...] a historical and chronological assembly of acts translated from the French language, without a precise accusatory system and a concrete formulation of a hypothesis of crime against the representatives of Ai.Bi. "

Also, the GIP itself, in a good 31 pages of archiving decree, in an examination of the events connected to the accusations made against the Association, clarifies the active role played by the authorized body, and, in particular, by the president Marco Griffini, in the "Warn in a loud voice in Italy, in the interests of minors and adopted couples in Italy, that the conduct put in place by the CAI, risked compromising every possibility of collaboration with the Congolese authorities and giving life to an institutional clash to everything disadvantage of aspiring parents and their children ".

The Court of Milan underlines how, in the management of parts of the adopted procedures in the DRC, the choice of the President of the CAI - at the time invested, upon delegation of the then premier, also of the functions of President - has "[...] the evidence overstepped its institutional powers and committed an abuse of power "rightly censured by the authorities of the African country.

Behavior that - as noted by the GIP based on the approximately 3,000 pages of the investigation documents - "in practice has certainly not facilitated the success of the affair".

"With the decree of archiving of the Court of Milan, the curtain finally falls on a sad chapter of international adoptions in Italy that damaged primarily the minors and the families involved - is the comment of Marco Griffini, president of Ai.Bi. - On behalf of the Association, a sincere and heartfelt thanks to the adoptive and foster families, to the distance supporters, to the donors, to the volunteers, to the friends, to the companies, to the partner associations and to those who believed in the groundlessness of the accusations against Ai. Bi. and they gave us the strength and determination to continue, with renewed enthusiasm, the road taken together over 35 years ago ”.

The president, the board of directors and the operators of the Amici dei Bambini Association.

Italian:

Le accuse contro Ai.Bi. sono totalmente infondate. Scritta la parola fine alla stagione dei veleni. Il ringraziamento di Ai.Bi. a famiglie, sostenitori e amici

Marco Griffini, presidente di Ai.Bi. “Ringrazio a nome dell’Associazione quanti hanno creduto nell’infondatezza delle accuse mosse contro Ai.Bi. e ci hanno dato la forza e la determinazione a continuare, con rinnovato slancio, la strada intrapresa insieme più di 35 anni fa ”

Nel rispetto delle famiglie e dei minori coinvolti nella vicenda delle adozioni in Repubblica Democratica del Congo, i principali danneggiati, Amici dei Bambini ringrazia e manifesta profonda e immensa gratitudine a quanti, e sono tantissimi, hanno creduto all’infondatezza delle accuse, dimostrando solidarietà, stima e affetto nei confronti di Amici dei Bambini e dei suoi collaboratori.

Fiducia nello svolgimento del delicato ruolo di difesa e tutela del diritto di ogni bambino a vivere e crescere in famiglia, che trova riscontro nella decisione del Tribunale di Milano di procedere con l’archiviazione delle indagini su presunte irregolarità nelle procedure adottive di Amici dei Bambini in Repubblica Democratica del Congo.

Accogliendo la richiesta della Procura di Milano del 2 gennaio 2018, presentata al GIP il 15 febbraio 2018, il decreto di archiviazione del Tribunale di Milano del 5 marzo 2019 ordina l’archiviazione del procedimento di indagine preliminare per “infondatezza della notizia di reato”, pertanto tutte le accuse mosse contro i vertici di Ai.Bi. risultano totalmente prive di qualsiasi fondamento.

Si mette così la parola “fine” alla stagione dei veleni nelle adozioni internazionali in Italia, inaugurata, nel lontano giugno 2014, dall’allora Vicepresidente della Commissione per le Adozioni Internazionali (CAI), Silvia Della Monica, con la strumentalizzazione di vicende legate allo svolgimento delle procedure adottive di alcuni minori provenienti dalla Repubblica Democratica del Congo, sfociate in un esposto contro Ai.Bi. e all’avvio delle indagini preliminari.

“Il voluminoso esposto, di oltre 600 pagine, presentato dall’allora Vicepresidente della CAI, viene definito dal GIP di Milano ” […] un assemblamento storico e cronologico di atti tradotti dalla lingua francese, privo di un impianto accusatorio preciso e di una concreta formulazione di un’ipotesi di reato a carico degli esponenti di Ai.Bi.”

Altresì, lo stesso GIP, in ben 31 pagine di decreto di archiviazione, in una disamina delle vicende connesse alle accuse rivolte all’ Associazione, chiarisce il ruolo attivo avuto dall’ente autorizzato, e, in particolare, dal presidente Marco Griffini, nell’ “ammonire a gran voce in Italia, nell’interesse dei minori e delle coppie adottandi in Italia, che la condotta posta in essere dalla C.A.I., rischiava di compromettere ogni possibilità di collaborazione con le autorità congolesi e di dar vita ad uno scontro istituzionale a tutto svantaggio degli aspiranti genitori e dei loro bambini“.

Il Tribunale di Milano sottolinea come, nella gestione di parti delle procedure adottive in RDC, la scelta della Presidente della CAI – all’epoca investita, su delega dell’allora premier, anche delle funzioni di Presidente – abbia “ […] all’evidenza travalicato i propri poteri istituzionali e commesso un abuso di potere” giustamente censurato dalle autorità del paese africano.

Comportamento che – come notato dal GIP in base alle circa 3 mila pagine dei documenti delle indagini -“in concreto non ha certo agevolato il buon esito della vicenda“.

“Con il decreto di archiviazione del Tribunale di Milano, cala definitivamente il sipario su un triste capitolo delle adozioni internazionali in Italia che ha danneggiato in primis i minori e le famiglie coinvolte – è il commento di Marco Griffini, presidente di Ai.Bi. – A nome dell’Associazione un doveroso e sentito ringraziamento alle famiglie adottive e affidatarie, ai sostenitori a distanza, ai donatori, ai volontari, agli amici, alle aziende, alle associazioni partner e a quanti hanno creduto nell’infondatezza delle accuse mosse contro Ai.Bi. e ci hanno dato la forza e la determinazione a continuare, con rinnovato slancio, la strada intrapresa insieme più di 35 anni fa”.

Il presidente, il consiglio direttivo e gli operatori dell’Associazione Amici dei Bambini

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