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NEW ADOPTION SCANDAL REVEALED IN BRAZIL TWO THOUSAND BABIES SOLD IN EUROPE

New adoption scandal revealed in Brazil

Two thousand babies sold in Europe

Once again the international traffic of babies is in the headlines of Brazilian newspapers after the arrest in Curitiba (South) of a fake lawyer, Arlete Hilu, accused of leading one of the most important networks of illegal adoption of Brazilian children by foreigners.

Suspected of having sold some 2,000 children to foreign couples, especially Europeans, Ms. Hilu had already served a prison sentence from March 1987 to December 1989 for this trafficking which can bring in up to 350,000 BF per baby.

For several years now, a real clandestine child export industry has been established in Brazil: on the one hand, couples from rich countries in need of children, on the other, Brazilian women in misery who agree to undoing their baby in exchange for a minimum wage (1,700 BF), often right after childbirth. Women posing as social workers or nurses roam the “favelas” (slums), looking for mothers-to-be in distress likely to abandon their babies and to whom they promise a pittance or a free tubal ligation after the surgery. delivery.

Brasile, una donna spietata dietro la tratta dei bimbi

Brasile, una donna spietata dietro la tratta dei bimbi

arrestata la falsa avvocatessa Arlete Hilu' : ha venduto migliaia di piccoli in tutto il mondo. secondo la polizia brasiliana, la Hilu' avrebbe venduto piu' di 2 mila bambini tra Italia, Francia e Germania

------------------------- PUBBLICATO ------------------------------ Arrestata la falsa avvocatessa Arlete Hilu' : ha venduto migliaia di piccoli in tutto il mondo TITOLO: Brasile, una donna spietata dietro la tratta dei bimbi - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - DAL NOSTRO CORRISPONDENTE RIO DE JANEIRO . La falsa avvocatessa Arlete Hilu' e' tornata nel carcere di Curitiba da dove era uscita due anni addietro in liberta' condizionale. La settimana scorsa Arlete e' stata arrestata, assieme a cinque complici (due medici, un infermiere e due assistenti sociali del tribunale minorile) e questa volta la banda dovrebbe rimanere a lungo in prigione. Tuttavia Hilu' non sembra eccessivamente preoccupata. Il traffico di bambini e' un giro di milioni di dollari e vale la pena di correre qualche rischio. Secondo la polizia brasiliana negli ultimi anni Arlene avrebbe esportato in Italia, in Francia, in Germania e in Israele piu' di duemila bambini: ognuno di loro era stato comprato per 100.200 dollari e rivenduto per 10 o 15 mila. In pochi anni i trafficanti di Curitiba avrebbero incassato piu' di 20 milioni di dollari, circa 25 miliardi di lire, con cui Arlete ha poi comprato trenta appartamenti a Rio de Janeiro e varie proprieta' della regione di Parana' . Sabato scorso la polizia di Curitiba ha arrestato Hilu' e la sua banda quando stavano per portare ad Asuncion, in Paraguay, due piccole nate pochi giorni prima, due bambine comprate a ragazze madri disoccupate ognuna delle quali aveva ricevuto 130 dollari. I giornali brasiliani si erano gia' occupati a lungo di Arlete quando nel 1986 una giovane contadina l' aveva accusata di averle rubato la figlia di pochi mesi, poi venduta ad Asuncion a una coppia israeliana. La giustizia era pero' riuscita a recuperare la bambina che, rimpatriata dalla lontana Tel Aviv, e' stata restituita ai genitori. I trafficanti di bimbi hanno scelto come base Curitiba, capitale dello stato di Parana' , perche' in questa regione i brasiliani sono quasi sempre discendenti di europei, soprattutto di veneti, friulani, tedeschi, polacchi e lituani. I bimbi hanno quindi la carnagione chiara, gli occhi azzurri e i capelli biondi e il loro prezzo e' molto piu' alto dei piccoli mulatti di Bahia, Recife e Forteleza. In Brasile l' adozione dei bimbi e' un' industria in continua espansione, un' industria for export alimentata da migliaia di coppie che attraversano l' Oceano per ritornare a casa con un figlio. Molti di queste coppie sono italiane e la crescente richiesta fa moltiplicare la banda di trafficanti che per qualche milione di lire garantiscono l' adozione facile. Decine di medici, di avvocati, di religiosi e anche di magistrati si dedicano a questa lucrativa attivita' . Negli anni scorsi i carabinieri hanno trovato nell' aeroporto di Linate un "campionario" dimenticato da un avvocato di Brasilia. Un album di fotografie di bambini che potevano essere ritirati in un asilo ad hoc della capitale brasiliana e che, per pochi dollari in piu' , potevano essere consegnati a domicilio con tutti i documenti in regola. Documenti in regola li avevano anche le due bimbe che la settimana scorsa stava per vendere Arlete Hilu' . Il falso avvocato aveva gia' pronti due passaporti falsi e due certificati di nascita delle piccole "future cittadine italiane": bastava scrivere il nome e il cognome scelti dai nuovi genitori per passare senza problemi il posto di frontiera. Giangiacomo Foa'

Foa' Giangiacomo

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WOB: Opinion Secr of State NL: 'strafbaar feit = sensitive'

From WOB Feb 2019

en sluit de malafide bemiddelaars geenszins uit

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MASOS license suspended

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Adoption Agreement CIAI - Romanian Adoption Committee


Prospettive assistenziali, n. 99, luglio-settembre 1992



Notiziario del Centro italiano per l'adozione internazionale



ACCORDO FRA IL CIAI E "IL COMITATO ROMENO PER LE ADOZIONI"


L'accordo, che qui di seguito pubblichiamo, rappresenta il punto d'incontro e l'impegno di collaborazione che il Centro italiano per l'adozione internazionale - ente autorizzato italiano - e il Comitato romeno per le adozioni - unico orga­nismo preposto al controllo delle adozioni di minori romeni - hanno stipulato recentemente.

L'esigenza di giungere alla stipula di un forma­le accordo è nata dalla necessità di fissare una procedura adottiva corretta che garantisca da una parte la possibilità di verificare la situazione di effettivo abbandono dei minori e di decidere di conseguenza gli interventi più opportuni senza pressioni o forzature, e dall'altra l'esigenza di re­golamentare il flusso di famiglie che, negli ultimi anni, da tutta Europa sono confluite verso la Romania, con l'obiettivo di adottare un minore da questo Paese.

L'assenza di una normativa adeguata aveva in­fatti consentito che, per alcuni anni, migliaia di coppie si recassero personalmente in Romania e privatamente contattassero istituti o, peggio an­cora, famiglie e ragazze madri, ottenendo, spes­so dietro lauta ricompensa e con l'appoggio di intermediari vari, il tanto desiderato bambino.

Per quanto riguarda le coppie, inoltre, era stata rilevata la mancanza di una preparazione ade­guata alle problematiche adottive, preparazione indispensabile in assenza della quale il rischio di fallimento si era fatto altissimo.

Dopo una fase preliminare in cui tali problema­tiche sono state studiate ed approfondite in col­laborazione con organismi stranieri (Servizio so­ciale internazionale di Ginevra, Défense des En­fants-International, Fédération Internationale Ter­res des Hommes), lo scorso anno è stata varata una nuova normativa.

Il Comitato romeno per le adozioni è stato de­signato ente preposto al controllo di tutte le si­tuazioni di minori che in Romania si trovino in si­tuazione di abbandono. I suoi operatori, così co­me gli operatori sociali che intervengono al livel­lo territoriale, sono stati preparati con corsi di formazione tenuti da professionisti stranieri. An­che il CIAI, con un proprio consulente qualificato, ha dato il suo contributo in questa fase.

Per quanto riguarda i Paesi stranieri, è stato previsto l'intervento di organismi riconosciuti e autorizzati dai rispettivi Governi, che operino a li­vello di preparazione e selezione delle coppie e che si impegnino a seguire l'evoluzione dell'inse­rimento del minore nella sua famiglia adottiva. Ritenendo che potessero sussistere i presup­posti per un intervento corretto e rispettoso dei diritti dei minori, il CIAI ha proposto alle autorità romene il proprio statuto e la propria procedura, che è stata vagliata e approvata.

Ottenuta la necessaria autorizzazione ministe­riale, è stato possibile firmare l'accordo che se­gue e iniziare quindi una collaborazione che, su­perata una prima fase di "assestamento"; auspi­chiamo possa raggiungere i risultati e offrire le garanzie per le quali è stato pensato.



ACCORDO TRA L'ASSOCIAZIONE "CENTRO ITALIANO PER L'ADOZIONE INTERNAZIONALE" DI MILANO E IL "COMITATO ROMENO PER LE ADOZIONI" DI BUCAREST


Principi generali

Fungono da guida al presente accordo i prin­cipi fissati dalla convenzione delle Nazioni Unite relativa ai diritti del bambino, adottati dall'As­semblea generale del 20.11.89.

Essi stabiliscono che:

a) l'adozione internazionale può essere consi­derata come una misura alternativa nell'interes­se del minore, quando egli non possa essere collocato in famiglia affidataria o adottiva e co­munque non ci si possa occupare di lui in modo adeguato all'interno del proprio Paese d'origine;

b) il migliore interesse del bambino sarà l'ele­mento decisivo in materia di adozione;

c) il bambino che viene adottato all'estero de­ve poter godere di una protezione e di un qua­dro normativo che siano l'equivalente di quelli esistenti in materia di adozione nazionale;

d) l'adozione di un bambino da parte di un al­tro Paese deve essere realizzata dalle autorità competenti e non deve prevedere alcun interes­se economico per coloro che intervengono in questa adozione.


Linee direttive per il coordinamento delle adozioni

1. Le adozioni di bambini romeni sono effet­tuate in accordo con le leggi romena e italiana vigenti.

2. L'Associazione "Centro italiano per l'ado­zione internazionale" si impegna a collaborare esclusivamente con il Comitato romeno per le adozioni al fine di coordinare l'adozione di bam­bini romeni da parte di coppie italiane, e di citta­dini romeni residenti in Italia.

3. II Comitato romeno per le adozioni esami­nerà le domande di cittadini italiani (uno dei due genitori deve essere di nazionalità italiana) e dei cittadini romeni che ad esso saranno indirizzati dal CIAI.


Requisiti (*)

- Coppie che siano sposate da almeno tre anni e, a titolo eccezionale, coppie che siano sposate da meno di tre anni o persone singole.

- La differenza di età tra i genitori e il bambino sarà di minimo 25 anni e massimo 35 anni per la madre adottiva e 40 anni per il padre adottivo.

- Le coppie non possono avere più di due fi­gli; per quanto riguarda bambini con problemi particolari, nel loro interesse, il Comitato esami­nerà eventuali deroghe.


I bambini adottabili

- Coloro che siano iscritti alle liste del Comi­tato romeno per le adozioni e che non abbiamo potuto essere destinati all'adozione all'interno della Romania nei sei mesi seguenti alla iscrizio­ne nelle suddette liste.


Procedura

La domanda di adozione di un minore romeno dovrà essere presentata tramite il Centro italia­no per l'adozione internazionale direttamente al Comitato romeno per le adozioni e sarà accom­pagnata da un dossier che contenga i sottoe­lencati documenti:

- domanda dei candidati, che esprime la vo­lontà di adottare con adozione piena un minore romeno (atto notorio);

- certificati di nascita e di matrimonio;

- certificati del casellario giudiziale;

- certificati medici dei candidati, dei figli e di chiunque viva all'interno della famiglia;

- certificati attestanti la situazione patrimonia­le e il reddito della famiglia;

- fotografie dei candidati e della famiglia al completo (genitori e bambini);

- relazione psico-sociale redatta dal Centro italiano per l'adozione internazionale (copia au­tentica e legalizzata) che dovrà contenere le se­guenti precisazioni:

• motivazioni all'adozione,

• storia psico-sociale,

• parere dei figli di età superiore ai 10 anni cir­ca il progetto adottivo dei genitori,

• legame e interesse della famiglia riguardo la storia e la cultura romena,

• disponibilità da parte della famiglia allargata e degli amici,

• idoneità concessa dal Tribunale per i mino­renni competente che attesti l'attitudine della coppia all'adozione di un bambino (copia auten­tica legalizzata).

Tutti i documenti dovranno essere tradotti in lingua romena da traduttori ufficiali.


Notizie sul bambino

Il Comitato romeno per le adozioni analizzerà le domande pervenute e redigerà una lista d'at­tesa dei candidati.

A partire dai bisogni dei minori in lista per l'adozione il Comitato selezionerà le famiglie più appropriate per ciascuno di questi bambini e presenterà al CIAI la documentazione sotto elencata:

- storia del bambino, comprese le circostan­ze attraverso le quali egli è divenuto adottabile;

- antecedenti medici del bambino;

- rapporto sul suo stato di salute attuale;

- fotografia recente del minore;

- eventuali informazioni (storia, salute, ecc.) sui genitori biologici;

- qualora i futuri genitori desiderino richiede­re ulteriori informazioni sul bambino, il Comitato le trasmetterà tramite il rappresentante del CIAI a Bucarest.


Accettazione del bambino da parte della famiglia

Qualora il bambino proposto venga accettato, il CIAI ne darà comunicazione al Comitato entro 60 giorni al massimo. La famiglia dovrà poi rag­giungere la Romania entro le tre settimane suc­cessive per incontrare il bambino (salvo cause di forza maggiore).

La famiglia dovrà prendere contatto con il Co­mitato che le concederà il permesso scritto di incontrare il bambino in istituto per tutto il sog­giorno dei genitori adottivi in Romania. Nel caso di rifiuto del bambino, la famiglia dovrà presen­tarsi al Comitato per spiegarne le motivazioni.

Il Comitato romeno per le adozioni si riserva il diritto di rifiutare la candidatura della famiglia per ulteriori proposte e invierà al CIAI informa­zioni in merito a tale decisione.

In caso di accettazione, il Comitato romeno per le adozioni metterà a disposizione dei can­didati o dei loro rappresentanti legali il dossier contenente tutti i documenti, nonché la confer­ma che il bambino non ha potuto essere dato in affido o adottato in Romania durante i sei mesi successivi all'iscrizione nelle liste.

I candidati che desiderino avvalersi del servi­zio di un avvocato devono indirizzarsi diretta­mente all'Ufficio romeno degli avvocati. Le tasse saranno versate direttamente alla Banca rome­na per il Commercio estero.

Il CIAI si incarica di seguire l'inserimento dei bambino fino alla sua adozione. Un primo rap­porto informativo dovrà essere inviato dal CIAI al Comitato dopo un mese, i successivi dopo 2, 6, 12, 18, 24 mesi dall'arrivo del bambino in Italia.

In caso di rifiuto o di abbandono del bambino in Italia i servizi sociali di aiuto all'infanzia com­petenti sono responsabili della protezione del bambino e del suo collocamento in una famiglia sostitutiva conformemente alla legge italiana. II CIAI sarà tenuto a consultare il Comitato e a te­nerlo informato di tutte le decisioni prese in me­rito al bambino.

Il Comitato romeno per le adozioni e il Centro italiano per l'adozione internazionale, lavorando in stretta collaborazione, si scambieranno il per­sonale e gli esperti per acquisire maggiore esperienza nel campo dell'adozione internazio­nale.

Il CIAI terrà informato il Comitato romeno per le adozioni circa tutti i programmi di ricerca, cul­turali o d'altra natura, concernenti i bambini d'origine romena.


8 aprile 1991

Valeria Rossi Dragone

Presidente del Centro italiano per l’adozione internazionale

Alexandra Zugravescu

Presidente del Comitato rumeno per le adozioni




(*) Essendo il testo dell'accordo uguale per tutti i Paesi stranieri, i requisiti sono applicabili solo quando coincido­no con quanto espressamente previsto dalla legge del Paese degli aspiranti genitori adottivi.




Commons Sitting ? Orders of the Day Adoption and Fostering

HANSARD 1803–2005 ? 1990s ? 1991 ? December 1991 ? 19 December 1991 ? Commons Sitting ? Orders of the Day

Adoption and Fostering

HC Deb 19 December 1991 vol 201 cc559-66 559

§Motion made, and Question proposed, That this House do now adjourn.—[Mr. Greg Knight.]

10.35 pm

Sri Lanka wil handel in baby's uitroeien

Nederlands dagblad : gereformeerd gezinsblad / hoofdred. P. Jongeling ... [et al.]

11-12-1991

1

Psst! Babies for Sale!

Psst! Babies for Sale!

Monday, Oct. 21, 1991PrintReprintsEmailTwitterLinkedInBuzz up!Facebook
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Five years ago, police in the resort town of Wadduwa, Sri Lanka,
raided a seaside hotel owned by a German and his Sri Lankan wife. The
building was occupied not by tourists but by 20 young Sri Lankan women
and their 22 infants, some just a few weeks old. The hotel was a "baby
farm," where foreigners looking for children to adopt could come to
browse, and for a fee $ of $1,000 to $5,000, have their pick of the
babies. The mothers, all desperately poor, would get about $50 in
exchange for each of their children.


The Wadduwa baby farm was shut down, but the international traffic in
children for adoption remains a big business. Every year, unscrupulous
baby brokers in Asia, Latin America and now Eastern Europe hand over
hundreds of children to North American and West European parents
willing to pay large sums for a healthy child -- and ignore evidence
that the infant was obtained illegally. In Peru, the traffic is so
open that some mothers have been known to stop foreigners in the
street and ask if they are interested in adopting a baby.

Last April, CBS's 60 Minutes secretly filmed baby brokers in Romania
negotiating with parents for the sale of their children to Americans.
"The word got out here in the States that kids could be easily had in
Romania, as long as you brought enough money," says a senior U.S.
immigration official. For David McCall, the adoption of his
Romanian-born son, two-year-old Adrian, felt uncomfortably like baby
buying. "When we started out trying to adopt, it was going to cost
$2,500," says the Houston teacher. "In the end we paid $5,000, and I
can't really tell you where all the money went. Someone is getting
paid."

Sometimes the question of parental consent is especially murky.
Severino Hernandez of Guatemala was five years old in 1989 when he was
adopted by Paul David Kutz of Rockwell City, Iowa. Severino's
grandparents, with whom he had lived since birth, say they never gave
permission for the change of family, and they are suing in Guatemala
to have the adoption nullified and the boy returned. According to the
Hernandezes' lawsuit, the youngster was secretly given up for adoption
by his mother, who never had formal custody. Contacted by TIME, Kutz
insisted the adoption was "100% honest" but refused to add any
details.

To stop the baby traffic, Romania forbade all adoptions by foreigners
until it formulates new procedures; it is not expected to begin again
soon. Few Third World countries are likely to follow suit. Ending
foreign adoptions would not necessarily stop the buying and stealing
of babies. It would merely, as one Sri Lankan lawyer points out, dump
thousands more orphans and abandoned children into the care of the
state -- a burden that neither Sri Lanka nor most other poor countries
are equipped to bear.

http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,974092,00.html

ROMANIA ENACTS STRICT LAWS TO COMBAT ADOPTION ABUSES

ROMANIA ENACTS STRICT LAWS TO COMBAT ADOPTION ABUSES

Published: Saturday, Sept. 21, 1991 12:00 a.m. MDT
Americans will no longer be allowed to arrange private adoptions of Romanian children, a Romanian official said Friday as she outlined strict new laws designed to combat abuses in foreign adoptions.

Among the new rules is one prohibiting the adoption of children less than 6 months old, Dr. Alexandra Zugravescu, president of the Romanian Committee for Adoptions, said at a news conference.Romania officially stopped all international adoptions July 17 after reports that parents and their agents were demanding money or gifts before they would consent to an adoption.

Zugravescu said the current freeze on foreign adoptions would continue at least until the end of the year while her committee tries to bring its list of eligible children up to date.

The Romanian Committee for Adoptions is compiling a register "of all really abandoned children and orphans, of actually all children whom we can provide with a home, with a family of their own that should help them lead a normal life" she said.

The children are scattered among hundreds of orphanages across the country, and the crippled Romanian economy is hampering the registration process.

Once foreign adoptions resume, Zugravescu said, Americans wishing to adopt a Romanian child will have to work through an accredited U.S. adoption agency, which will in turn deal with the Romanian Committee for Adoptions.

 

Baby-selling gang arrested in Lebanon

BEIRUT, Lebanon -- Syrian troops have arrested five people in Syrian-controlled eastern Lebanon on charges of kidnapping and selling a number of children for $500 each, police said Wednesday.

Police said a Syrian patrol in the Bekaa Valley caught Haitham Nasereddine, 27, as he was trying to snatch a baby from the Al Habshi family as it played in front of the family home in the village of Deir Al Ahmar, east of Beirut.

The Syrian troops handed over Haitham to Lebanese authorities, they said. Haitham confessed that he and four other people formed a gang for kidnapping children, they said.

The kidnapped children later were delivered to George Fouad Abu Jawdeh, who owns a snack shop in the Christian resort of Broumana, 12 miles east of Beirut, for $500 for each child.

The detainees said Abu Jawdeh funded the gang and handled the sales, police said but gave no other details about the number of kidnapped children and their location.